La lode spetta a Dio, Signore del Creato, e la pace e la benedizione divina siano sul maestro Muhammad, servo e messaggero di Dio, il quale disse: “Nei confronti dei Profeti miei predecessori, sono come un mattone mancante da una casa che qualcuno ha costruito e rifinito. I visitatori contemplando la bellezza dell’edificio direbbero: ‘Peccato! Perché non hanno messo quel mattone?’. Bene, io sono quel mattone! Sono il Sigillo dei Profeti.”
Carissimi credenti, in questi giorni di dicembre i nostri vicini sono presi dalle festività del natale e dalle sue manifestazioni di gioia e di luce, ogni cosa attorno a noi ci parla e ci ricorda la nascita del signore Gesù, pace su di lui, per strada, al lavoro, a scuola, in ogni angolo della nostra città. La moschea, che come ripetiamo spesso è parte integrante della città, vuole contribuire anch’essa a ricordare il signore Gesù, pace su di lui.
Se i nostri fratelli cristiani in questi giorni celebrano il natale di Gesù alla loro maniera, noi musulmani abbiamo una nostra maniera di celebrare Gesù, pace su di lui, ed è quella di ricordare e insegnare ai nostri bambini la sua vita e i suoi insegnamenti come riportati nel sublime Corano. È il Corano stesso che ci invita a questo ricordo dicendo: «E ricorda nel Libro Maria..”
Chi è quindi Maria? Essa è il dono di Dio a Imran e a sua moglie, una copia di pii che ha partorito una pia. Cresciuta dal più pio Zakaria, pace su di lui, come riporta il Corano nella sura intitolata La famiglia di Imran: «L’accolse il suo Signore di accoglienza bella, e la fece crescere della migliore crescita. L’affidò a Zaccaria..»
Maria la santa, Maria la pura, Maria l’eletta da Dio, così il sublime Corano ce la presenta dedicando a lei un intero capitolo: «E quando gli angeli dissero: “In verità, o Maria, Iddio ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo…”» Dio la prescelse e elesse perché le donne sappiano che la porta di Iddio è aperta a uomini e donne, senza distinzione alcuna.
Carissimi, dopo aver ricordato la nobile donna Maria, pace su di lui, ricordiamo il suo figlio, Gesù il Messia, pace su di lui. Partorito dalla madre in condizioni di estrema difficoltà e imbarazzo, lontano dagli occhi della gente, poi portato alla sua gente certa della sua innocenza, prestiamo il nostro orecchio allo splendido racconto coranico di come Gesù si presenta parlando miracolosamente nella sua culla: «disse: “In verità, sono un servo di Dio. Mi ha dato la Scrittura e ha fatto di me un profeta. Mi ha benedetto ovunque sia e mi ha imposto la preghiera e l’elemosina finché avrò vita, e la bontà verso colei che mi ha generato. Non mi ha fatto né violento, né miserabile. Pace su di me, il giorno in cui sono nato, il giorno in cui morrò e il Giorno in cui sarò resuscitato a nuova vita”. Questo è Gesù, figlio di Maria, parola di verità della quale essi dubitano. Non si addice a Dio prendersi un figlio. Gloria a Lui! Quando decide qualcosa dice: “Sii!” ed essa è. “In verità, Dio è il mio e vostro Signore, adorateLo! Questa è la retta via.”»
Il signore Gesù, pace su di lui, secondo il sublime Corano, è parola e spirito proveniente da Dio, un segno di Dio, un servo e un Messaggero di Dio, creato da Dio senza padre come ha creato Adamo senza padre e madre. Gesù ha riconosciuto i messaggeri precedenti a lui e ha annunciato la venuta dell’ultimo dei Messaggeri, Muhammad, pace su di lui, nel Corano è detto: “E quando Gesù figlio di Maria disse: “O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Dio a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà Ahmad”.
Invochiamo la pace divina su Gesù figlio di Maria e su tutti i Messaggeri di verità e misericordia e i loro seguaci fino al Giorno ultimo.
In conclusione dice l’Altissimo nel sublime Corano: “E dite alle genti buone parole..” e dice anche: “Iddio non vi proibisce di trattare con equità e bontà coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Dio ama coloro che si comportano con equità.» E fa certamente parte di questa bontà, con cui siamo invitati a trattare tutti gli uomini, l’augurare buone feste ai nostri fratelli, vicini, colleghi e compagni cristiani in occasione delle loro festività natalizie e del nuovo anno. Che ci auguriamo sia un anno di pace, serenità e prosperità per questa nostra città e per questo nostro paese.
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