Leggeri si vola – Tre religioni a confronto sul tema del designCosa c’entra il tema del digiuno con il design? Mies Van der Rohe ripeteva: LESS IS MORE – il meno è il più. È la scelta creativa di qualcosa di unico, che lascia tutto il resto. È regola e disciplina…
Ieri sera abbiamo cercato di capirci di più grazie al confronto tra i nostri ospiti: Brahim Baya, Ermis Segatti e Alberto Somekh, riuniti qui al Circolo in occasione della mostra “A Stomaco Vuoto”.
Vi ricordiamo che la mostra durerà fino al 2 marzo, non perdetevela!Pubblicato da Circolo del Design su Giovedì 25 febbraio 2016
Il Circolo del Design di Torino, nell’ambito della mostra “A Stomaco Vuoto” ha ospitato mercoledi 24 febbraio 2016 un incontro pubblico sul tema della rinuncia al cibo nelle tre religioni monoteistiche.
Sono intervenuti #Brahim_Baya, Portavoce dell’Associazione Islamica delle Alpi di Torino, #Ermis_Segatti, teologo e docente della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, #Alberto_Moshe Somekh, Rabbino della Comunità ebraica di Torino, moderati da #Ilda_Curti, assessore del Comune di Torino.
Qui un passaggio dell’intervento sulla pratica del digiuno nella fede islamica:
“Dominare le proprie tentazioni è la virtù per eccellenza, è il sistema più efficace per accedere ai significati più nobili.
Tutte le tradizioni religiosi e spirituali ci dicono che per dare spazio, liberare lo spirito bisogna padroneggiare il nostro corpo. Digiunando liberiamo il divino che è in noi, padroneggiando gli istinti del corpo si liberano le energie del cuore.
Il digiuno è un’opportunità che ci consente di reprimere le nostre pulsioni e di sconfiggere i nostri automatismi biologici.
Durante i giorni di digiuno, ci priviamo del mangiare e del bere, e si cerca di controllare i nostri istinti, per ricongiungerci al nostro essere profondo, al nostro cuore e al senso della nostra vita.
Il mese di Ramadan è, per noi musulmani, un mese di rinnovamento, di valutazione critica della nostra vita, in cui prendersi del tempo per se stessi, meditare sul proprio rapporto con Dio e con il creato.
Un mese per svezzare il corpo dal desiderio del cibo, dal bisogno del bere, e dal piacere del corpo, affinché conosca la fame e la sete e impari a imbrigliare il proprio ego.
Il digiuno, quindi è la prova di purificazione annua che permette al musulmano di ristabilire l’equilibrio spirituale.”
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