«In nome di Dio il Compassionevole, il Misericordioso…». Il sermone del venerdì nella moschea Taiba di via Chivasso è iniziato come sempre. Ma dopo pochi attimi per i tantissimi presenti, la sorpresa. «Gentilissime sorelle, carissimi fratelli, domenica 5 giugno si terranno le elezioni amministrative nella nostra città», ha annunciato l’imam Said Ait El Jide. «Ci interroghiamo sul nostro ruolo come cittadini musulmani torinesi e sul ruolo dell’istituzione moschea in questo importante appuntamento». Rivolto in particolare a coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana e quindi votano (un sondaggio informale indica il 30-40%, 300 su mille presenti), ha proseguito così: «La nostra fede ci invita ad avere a cuore e a impegnarci attivamente nel contesto in cui ci troviamo… Ad alcuni può sembrare strano parlare di politica in un sermone del venerdì, ebbene chiediamoci cosa è la politica? Essa è definita come il processo con cui si prendono le decisioni nelle società umane: promuovere le libertà o limitarle è una decisione politica, costruire o meno di un ospedale, consentire l’apertura di luoghi di culto o limitarla, sostenere le famiglie povere o meno. Sono tutte decisioni che vengono prese e applicate e ci riguardano come cittadini che abitano questa città, e in quanto musulmani che sono invitati dalla loro fede a “promuovere il bene e riformare il male” ovunque e per chiunque».
LA SCHEDA
Poco oltre, l’appello a «prendere parte attiva alle prossime elezioni» e «a sostenere i candidati onesti i cui programmi si avvicinano alle preoccupazioni della gente e che si riconoscono nei valori universali indiscutibili di libertà, giustizia e solidarietà. Vi invito a ritirare le vostre schede elettorali, se non le avete ancora ricevute, e ad informarvi sui diversi candidati in corsa, in modo da scegliere colui che riterrete il migliore a cui affidare la gestione della nostra città e il futuro nostro e dei nostri figli. Sappiate che il vostro voto costituisce una “amana”, un deposito, è una “shahada”, testimonianza…».
LA CAMPAGNA
Brahim Baya, portavoce dell’Associazione islamica delle Alpi – che gestisce i centri Taiba e Rayan -, attiva nella promozione di iniziative di dialogo interreligioso e di educazione alla cittadinanza, spiega: «Alcuni candidati ci hanno contattato, anche chiedendoci di venire in moschea. Abbiamo detto no. La moschea è come la chiesa: dentro non si fa campagna elettorale. Ma abbiamo deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione al voto e di informazione sulle modalità di voto. La nostra idea è di contribuire al rinvigorimento della pratica civica e alla partecipazione attiva intelligente e responsabile». Sonopreviste iniziative sul campo e sui social, tra cui messaggi diretti a tutta la cittadinanza, in particolare a quella musulmana. «Venerdì prossimo alle 18,30, al centro Taiba, faremo un incontro aperto a tutti – dice Baya – per illustrare il sistema istituzionale italiano e le modalità di voto». La lezione sulla Costituzione italiana alla moschea di via Saluzzo non è rimasta inascoltata nella scia del patto siglato tra moschee torinesi e Comune.
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