Aiuti e raccolte fondi dalle fondazioni ai No Tav, dai musei alla comunità islamica Partite colonne di Croce rossa, Vigili del fuoco, specialisti del Soccorso alpino
CARLOTTA ROCCI
Ci sono i vigili del fuoco, le squadre cinofile del soccorso alpino Piemontese, le unità mobili della croce rossa. La macchina dei soccorsi in aiuto ai paesi colpiti dal terremoto che ha devastato il centro Italia è poderosa e si è messa in modo a poche ore dalla catastrofe.
La colonna mobile dei vigili del fuoco del comando provinciale di Torino è partita ieri mattina alle 7,30 con 18 uomini esperti nella ricerca, i cani, il gruppo operativo di supporto. Quaranta volontari e 13 mezzi si sono messi invece in viaggio dal centro della Croce rossa di Settimo. Trasportano due cucine da campo in grado di servire duemila pasti l’ora, gruppi elettrogeni, tende e altre strutture per dare ospitalità a chi ha perso tutto. Nella notte sono partiti anche una ventina di uomini del Soccorso alpino: tra loro ci sono specialisti nella demolizione controllata delle macerie per agevolare i soccorsi e due medici specializzati in soccorso speleologico. Le unità cinofile della protezione civile piemontese sono arrivate a destinazione ieri; altri 500 uomini sono all’erta in attesa di istruzioni dal Dipartimento centrale.
Ma la macchina della solidarietà si muove anche a distanza.
La fondazione Agnelli ha stanziato un versamento straordinario di 150mila euro «per un aiuto immediato alle persone che vivono nei Comuni colpiti dal sisma». Il gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione un plafond di 250 milioni di euro per i finanziamenti destinati a ricostruire case, negozi e aziende, e ha avviato una raccolta fondi.
L’incasso di domenica dei musei torinesi, della reggia di Venaria, del Castello di Rivoli e molti altri in Piemonte, su iniziativa degli assessori di Regione e Comune, sarà devoluto in aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Il comune di Bardonecchia, con la collaborazione della Croce rossa, ha aderito alla campagna “Un piatto di pasta per l’Italia”: in tutti i ristoranti che esporranno la locandina con il lodo della campagna sarà nel menù la pasta all’amatriciana ( Amatrice è uno dei paesi più colpiti). Il ricavato dai piatti ordinati sarà spedito nel Lazio e nelle Marche.
Anche la rete Slow Food si è mobilitata «per la ripresa delle attività e della quotidianità nei luoghi colpiti dal sisma», spiega il presidente Gaetano Pascale.
Altri interventi sono allo studio del comitato solidarietà della Regione Piemonte che è stato convocato ieri alla ripresa dei lavori del consiglio regionale. E pure il Movimento No Tav in valle ha allestito una raccolta di materiale di prima necessità: «Al momento – dicono gli attivisti – servono coperte, vestiti, prodotti per l’igiene personale, acqua, cibi a lunga conservazione»I punti di raccolta sono al Caffè Basaglia di Torino e al circolo La Credenza di Bussoleno. Un altro centro di raccolta è stato allestito dagli studenti universitari torinesi al laboratorio culturale Autogestito Manituana.
In molte moschee di Torino, inoltre, venerdì il sermone sarà dedicato ai terremotati e in molte sale di preghiera, come ad esempio in quella di via Chivasso, si raccoglieranno generi alimentari e fondi da spedire nel centro Italia.
(c. r.)
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