La terra è la nostra casa comune, secondo la tradizione islamica, noi siamo stati creati dalla terra, ed essa ci è stata affidata dal Creatore Altissimo per custodirla e farla prosperare: “La terra è bella e verde; e Dio Altissimo ve l’ha affidata, custoditela..” [Il Profeta Muhammad]. Giacché non esiste un cammino spirituale senza approfondire il rapporto del cuore e dell’intelligenza con il creato, un rapporto che deve essere fondato sulla contemplazione, sul rispetto e sull’amore.
Oggi assistiamo invece all’abissale divisione affettiva tra l’uomo e il suo habitat naturale, e ad un’autentica distruzione della Terra e della sua biodiversità per la stessa mano dell’uomo. Il metro economico sembra essere diventato l’unica misura del bene, senza nessun calcolo dell’impatto che l’attività dell’uomo produce sulla capacità della Terra di sopportare. Molti ecosistemi naturali stanno lottando per sopravvivere al processo di industrializzazione e di consumismo globale. La crisi ambientale è in continuo peggioramento e lo scenario che si delinea è inquietante da contemplare. Le cifre parlano da sole e ci informano in modo spaventoso dell’abuso che l’uomo moderno compie nei confronti del suo habitat naturale.
È più che mai urgente che ciascuno si mobiliti per salvaguardare la casa comune, per essere, parafrasando il mahatma Gandhi, il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. È pertanto urgente, come scriveva l’imam Abdessalam Yassine, “un patto di universale bontà per l’uomo e per il suo habitat, per bandire la violenza contro l’uomo e l’ambiente in cui vive.”
Partendo da queste considerazioni di fondo, i Giovani PSM [Partecipazione e Spiritualità Musulmana] di Torino, in collaborazione con l’Associazione Islamica delle Alpi e le moschee torinesi di Taiba e Rayan, lanciano una campagna di educazione e protezione ambientale rivolta alla comunità musulmana e a tutta la cittadinanza torinese, che si svilupperà durante il mese di Ramadan.
Ramadan è un mese anti-consumistico per definizione, in cui i musulmani cercano di liberarsi dalle dipendenze artefatte e amplificate dalla società dei consumi, di autocontrollarsi, elevarsi, distaccarsi per diventare indipendenti e liberi. Ramadan è il mese del cambiamento del proprio essere e delle proprie cattive abitudini.
La campagna mira a stimolare una riflessione critica sui nostri stili di vita e di consumo, in che misura contribuiscono all’attuale crisi ambientale. Prendiamo consapevolezza dei nostri cattivi comportamenti e impegniamoci a superarli per il bene comune, per realizzare ciò verranno organizzati momenti di dibattito e di formazione.
La campagna prevede in modo particolare le seguenti azioni:
1. L’abbandono totale, nelle due moschee Taiba e Rayan, dell’utilizzo della plastica monouso, che è uno dei principali inquinanti nel mondo, e la sua sostituzione con materiale biodegradabile da utilizzare nelle cene comunitarie di rottura del digiuno organizzate nella moschea.
2. La riduzione dello spreco alimentare e la realizzazione della raccolta differenziata per i rifiuti generati nelle due moschee.
3. Il lancio di un progetto di piantumazione di nuovi alberi nel Parco Dora di Torino, per cui verranno raccolti i fondi durante il grande evento di Moschea Aperta e Iftar in Via, che si terrà il prossimo 2 giugno, in collaborazione con Legambiente. La scelta del Parco Dora deriva dal legame che la comunità musulmana torinese ha stabilito con questo spazio cittadino, che è da molti anni la sede e la cornice delle grandi celebrazioni delle festività di fine Ramadan e del Sacrificio.
In conclusione, come dice Papa Francesco: “Il cambiamento climatico non è più solo una questione scientifica, è anche etica e morale”, il messaggio finale che vorremo lanciare con la campagna è che qualunque sia la nostra tradizione di riferimento, il fatto al cuore della questione è lo stesso: La nostra casa, la nostra eredità dal Creatore, la terra è in pericolo. Collaboriamo tutti insieme per proteggerla.
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